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P. 23/01/2002

-Ufficio speciale infrastrutture, a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni

a) in fase di redazione del progetto esecutivo si dovrà fare riferimento, per quanto concerne gli interventi di inserimento paesaggistico ed ambientale, ai criteri ed alle indicazioni contenute nello studio di impatto ambientale, che dovranno essere sviluppati in base alle specifiche condizioni delle opere e del territorio. In particolare dovranno essere curati gli aspetti connessi al recupero dei tratti dismessi, al ripristino delle aree di cantiere, agli attraversamenti dei corsi d'acqua, all'interessamento delle aree caratterizzate da maggiore sensibilità ambientale. Inoltre, qualora per gli interventi di protezione dall'inquinamento acustico ed atmosferico si facesse ricorso a rimodellamenti morfologici e ad opere a verde, le configurazioni adottate dovranno integrarsi con il progetto di inserimento ambientale al fine di pervenire ad un quadro finale delle azioni di mitigazione omogeneo e coerente con le caratteristiche del territorio. Per quanto riguarda gli impianti delle specie arboree ed arbustive si dovranno utilizzare disposizioni non geometriche e, per quanto possibile, "casuali", facendo eventualmente ricorso al criterio delle macchie seriali. Ove possibile, inoltre, gli impianti dovranno essere realizzati con elementi disetanei

b) dovranno essere quantificati nel dettaglio i fabbisogni di terreno vegetale necessari per la realizzazione degli interventi di inserimento ambientale e paesaggistico, nonchè la disponibilità di tale materiale derivante dalle operazioni di scotico necessarie alla costruzione delle opere in esame o da lavorazioni eventualmente presenti in aree limitrofe. Dovranno inoltre es- sere previste le modalità di accantonamento del materiale in luoghi opportuni e l'idonea conservazione fino alla successiva ricollocazione; in particolare, poichè il materiale dovrà essere conservato presumibilmente per alcuni anni, dovranno essere realizzati cumuli non troppo grandi (altezza

c) per quanto riguarda gli interventi di ripristino previsti in corrispondenza dei cantieri, delle aree di servizio in prossimità degli imbocchi e dei viadotti, della viabilità di servizio per il nuovo tracciato, dovranno essere effettuati approfonditi rilievi morfologici (attraverso rilievi topografici) e delle condizioni di uso dei luoghi interessati, documentate mediante riproduzioni fotografiche, in modo da poter costituire elemento di riferimento per ristabilire le condizioni ante-operam. Tale caratterizzazione dovrà essere effettuata per ciascuna area di cantiere

d) durante la demolizione dei viadotti da dismettere, nel caso di diretta interferenza dei lavori con il reticolo idrografico e di rischio conseguente di sversamento di materiali di risulta in alveo, dovrà essere prevista, come indicato nello studio di impatto ambientale, la raccolta e l'invio a trattamento appropriato delle acque di lavorazione e dei liquami di cantiere. Una volta terminati i lavori di demolizione si dovrà provvedere alla sistemazione morfologica dell'alveo e dei versanti ed al ripristino della continuità ecologica. Considerato inoltre che la movimentazione delle terre e dei materiali di risulta, sia nell'area dei cantieri sia lungo il tracciato stradale, può provocare la caduta di detriti nel letto dei corsi d'acqua attraversati, provocando l'intorbidimento delle acque o l'ostruzione della sezione, e che anche il terreno smosso può essere facilmente eroso dalle acque meteoriche e trasportato in alveo, provocando effetti simili, dovranno essere prevenuti o minimizzati tali impatti attraverso l'installazione di idonee barriere temporanee posizionate a ridosso delle aree di cantiere

e) in sede di progettazione esecutiva sarà necessario verificare il calcolo delle vasche di sicurezza idraulica sulla base di una metodologia strettamente quantitativa. In particolare, preso atto dell'opportunità di difendere il tratto autostradale in affiancamento al fiume Savuto, il dimensionamento dei presidi idraulici dovrà essere condotto considerando il progetto idraulico dei drenaggi di piattaforma, la pluviometria del l'area (coerentemente ai criteri di funzionamento di tali presidi e ai tempi di gestione dell'emergenza) e l'incidentalità attesa (riferendosi all'evento di sversamento accidentale di inquinante). Si suggerisce di assumere uno standard di sicurezza ambientale tale da controllare eventi di sversamento e precipitazione concomitanti caratterizzati da tempo di ritorno dell'evento combinato pari a 40 anni

f) ove gli inerti pregiati da utilizzare nella realizzazione delle opere dovessero essere reperiti ampliando i siti di cava attualmente autorizzati o prevedendo l'apertura di nuove cave, dovrà essere predisposto un progetto che contenga le necessarie informazioni sulle modalità di coltivazione e di ripristino, sulle caratteristiche geomorfologiche, geologiche, geotecniche, idrogeologiche, vegetazionali e paesaggistiche del luogo di intervento ed un progetto dettagliato di coltivazione che stabilisca le volumetrie estraibi li. Inoltre, per ogni sito di discarica individuato, dovrà essere predisposto un progetto che, nel rendere conto della morfologia dei luoghi, fornisca le informazioni necessarie sulle volumetrie disponibili per i depositi, le modalità di coltivazione nonchè sui necessari interventi per un inserimento nel contesto paesaggistico e ambientale. I progetti dovranno essere inviati al Ministero dell'ambiente per la necessaria approvazione

g) nel corso delle successive fasi progettuali dovrà essere predisposto uno studio acustico esecutivo che, partendo da una modellazione del fenomeno dettagliata, conduca alla corretta scelta delle dimensioni degli interventi acustici riferito sia alla fase di cantiere sia di esercizio, anche al fine di tutelare le aree contermini alle residenze. Gli obiettivi di mitigazione acustica dovranno essere dimensionati con la finalità di raggiungere, per quanto possibile, i valori di qualità di cui alla tabella D del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997, fermo restando, come soglia inderogabile, i limiti di cui alla tabella C del medesimo decreto, e comunque tenendo conto della compresenza di altre sorgenti acustiche significative (ad esempio strada statale 19). Dovrà essere predisposto inoltre un piano di monitoraggio del clima acustico complessivo delle aree interessate direttamente o indirettamente dall'infrastruttura, sia nella fase di costruzione sia di esercizio, al fine di verificare l'efficacia degli interventi di contenimento del fonoinquinamento previsti

h) per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico si dovrà provvedere ad un opportuno dimensionamento degli interventi di mitigazione; dovrà inoltre essere eseguito un monitoraggio della qualità dell'aria in continuo onde poter operare un confronto con i limiti normativi riportati nella direttiva 1999/30/CE del 22 aprile 1999. Tali rilievi dovranno essere prioritariamente eseguiti nelle postazioni individuate secondo i criteri stabiliti dal decreto

i) nel corso delle successive fasi progettuali dovrà essere predisposto uno studio idrogeologico di dettaglio con particolare riferimento alle presenze delle sorgenti e alle interferenze tra i lavori per la realizzazione delle gallerie ed i livelli freatici. Lo studio dovrà contenere la previsione degli impatti che tali interferenze possono avere sull'assetto idrogeologico durante e post-operam. Dovrà, infine, individuare tutte le opere necessarie al ripristino della circolazione idrica sotterranea e quali impatti derivano all'ambiente circostante dall'eventuale scomparsa di alcuni punti acqua

l) l'area è interessata da numerosi fenomeni gravitativi, alcuni anche di notevoli dimensioni. L'approfondimento dello studio non è tale da poter indica- re nè la reale profondità del piano di scorrimento, nè quali opere di consolidamento debbano essere realizzate. Tenuto conto che quest'ultime possono avere un forte impatto sull'ambiente circostante (componente idrica, ecosistema, paesaggio), in fase di progettazione esecutiva si dovrà predisporre un dettagliato studio geomorfologico, geognostico e geotecnico che evidenzi le reali dimensioni dei fenomeni; le loro cause, le opere di consolidamento necessarie e gli impatti previste dalla realizzazione delle stesse

m) dovrà essere verificato se il tracciato stradale interseca una delle aree a rischio idrogeologico molto elevato perimetrate nel piano straordinario della regione Calabria ai sensi del decreto legge n. 180/1998 e successive modifiche ed integrazioni. In caso positivo, occorre tenere conto dei vincoli esistenti

n) tutti gli interventi derivanti dalle precedenti prescrizioni, una volta ulterior- mente definiti, dovranno essere recepiti all'interno dei capitolati speciali d'appalto

o) le prescrizioni di cui ai punti a), b), e), g), h) e l), dovranno essere sottoposte a verifica di ottemperanza da parte del Ministero dell'ambiente prima di dare corso alle procedure d'appalto

p) dovranno essere ottemperate altresì, ove non ricomprese nelle precedenti, tutte le prescrizioni individuate dal Ministero per i beni e le attività culturali riportate integralmente nelle premesse; Dispone: che il presente provvedimento sia comunicato al l'ANAS - Ufficio Speciale Infrastrutture, al Ministero dei trasporti e delle infrastrutture DICOTER ed alla regione Calabria, la quale provvederà a depositarlo presso l'ufficio istituito ai sensi dell'art. 5, comma terzo, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 377 del 10 agosto 1988 ed a portarlo a conoscenza delle altre amministrazioni eventualmente interessate.

Roma, 23 gennaio 2002 Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio Matteoli Il Ministro per i beni e le attività culturali Urbani

 

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